Mario Tamponi Zurück
…e la messa continua con i mali e il dolore del mondo Non rinfacciamo a Dio i mali del mondo, non insegniamogli come avrebbe dovuto crearlo! Giù dalla cattedra, usciamo dal bozzolo dove lievita la nostra follia con l’ovatta che protegge dai sensi di colpa… e il mondo giriamolo tutto! Entriamo in ricoveri di anziani che la società in corsa verso il domani cataloga tra fossili neppur da museo. Entriamo in cliniche di terminali o di malati di mente incapaci di giocare persino col cuore, con le proprie apparenze. Entriamo in carceri di chi vegeta, nei bracci della morte di umani in attesa d‘esser soppressi per la pace dei giusti. Entriamo in teatri di guerra di soldati contro nemici truccati per il profitto di chi trama dietro le quinte con leggende di patria e di eroi, con la promessa di paradisi da varcare sporchi di sangue. Entriamo in campi di bambini raccolti per la donazione di organi vivi, di donne destinate al commercio del corpo e dell’anima, di persone da torturare per il delitto di pensare, di schiavi programmati a diffondere droga e disperazione tra tanti. Entriamo in favelas e discariche di periferia con larve che strappano viveri ai topi e luride cianfrusaglie da vendere. Entriamo nelle stazioni e sotto i ponti delle nostre metropoli abitati da senzatutto per un lavoro diventato miraggio. Dal nostro superfluo e senza crederci buoni dovremmo rendergli quanto gli abbiamo rubato… portandoli alla luce la nostra terra-madre aveva garantito pane e casa per tutti, un volto da mostrare senza vergogna. Entriamo in fabbriche occulte di sfruttamento e corruzione per istituzioni una volta fondate per la giustizia comune. Per un leone ogni simile è leone, per un uomo molti altri sono preda dell’evoluzione razzista che per loro erige a modello. I luoghi d’infamia non attraversiamoli da turisti o di corsa per additare sconcezze dal finestrino e illuderci d‘esserne immuni emulando coccodrilli con lacrime finte! Della terra siamo tutti inquilini, anche quando gli voltiamo lo sguardo! I luoghi d‘infamia non sono racconti sentiti o solo pensati, sono storia di tutti nell‘interscambio dei ruoli. Il male non esiste solo in criminali targati, in disgraziati dimenticati… fermenta anche tra noi se non ci carichiamo del destino degli altri. In analoghe condizioni di vita nessuno di noi sarebbe forse migliore dei bersagli delle sue sentenze morali, degli oggetti delle sua compassione bendata. Negli inferi è disceso l’Altissimo per portarvi l’abbraccio del cielo. Percorrendoli senza arroganza saranno la nostra scuola primaria per un diploma di vita sul sapere assoluto e le chances finora tradite. Dall’interno abbattiamone i muri per una casa comune con lontani creduti diversi... per lenire il loro dolore congiunto col nostro e scoprire un passo più in là il bello geniale che irradia dentro la vita di tutti! Mario Tamponi